Nuova Riveduta:

Deuteronomio 28:62

Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio.

C.E.I.:

Deuteronomio 28:62

Voi rimarrete in pochi uomini, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio.

Nuova Diodati:

Deuteronomio 28:62

Così voi rimarrete in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, il tuo DIO.

Riveduta 2020:

Deuteronomio 28:62

Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrete ubbidito alla voce dell'Eterno, che è il vostro Dio.

La Parola è Vita:

Deuteronomio 28:62

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Deuteronomio 28:62

E voi rimarrete poca gente, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce dell'Eterno, ch'è il tuo Dio.

Ricciotti:

Deuteronomio 28:62

Rimarrete pochi di numero, voi che eravate numerosi come le stelle del cielo, poichè non ascoltaste la voce del Signore Dio tuo.

Tintori:

Deuteronomio 28:62

E resterete in piccolo numero, voi che eravate numerosi come le stelle del cielo, perchè non ascoltasti la voce del Signore Dio tuo.

Martini:

Deuteronomio 28:62

E resterete in piccol numero voi che eravate pella moltitudine come le stelle del cielo; perché tu non ascoltasti la voce del Signore Dio tuo.

Diodati:

Deuteronomio 28:62

E voi resterete poca gente, là dove per addietro sarete stati come le stelle del cielo, in moltitudine; perciocchè tu non avrai ubbidito alla voce del Signore Iddio tuo.

Commentario abbreviato:

Deuteronomio 28:62

45 Versetti 45-68

Se Dio infligge la vendetta, quali miserie può portare agli uomini la sua maledizione, anche in questo mondo presente! Ma questi non sono che l'inizio dei dolori per coloro che sono sotto la maledizione di Dio. Quale sarà allora la miseria di quel mondo in cui il loro verme non muore e il loro fuoco non si estingue? Osservate ciò che viene detto dell'ira di Dio, che deve venire e rimanere sugli Israeliti per i loro peccati. È sorprendente pensare che un popolo così a lungo beniamino del cielo sia stato così scacciato; e che un popolo così disperso in tutte le nazioni sia stato tenuto distinto e non mescolato ad altri. Se non volessero servire Dio con allegria, sarebbero costretti a servire i loro nemici. Possiamo giustamente aspettarci da Dio che, se non temiamo il suo nome temibile, subiremo le sue piaghe temibili; perché in un modo o nell'altro Dio sarà temuto. Viene descritta la distruzione minacciata. Sono stati infatti strappati dal paese, Dt 28:63. Non solo durante la cattività babilonese e quando Gerusalemme fu distrutta dai Romani, ma anche dopo, quando fu proibito loro di mettere piede a Gerusalemme. Non dovevano riposare; non dovevano riposare il corpo, Dt 28:65, ma essere continuamente in movimento, sia per la speranza di guadagno, sia per il timore di persecuzioni. Non c'è riposo per la mente, il che è molto peggio. Sono stati banditi da una città all'altra, da un paese all'altro; richiamati e banditi di nuovo. Questi eventi, se confrontati con il favore mostrato a Israele nei tempi antichi e con le profezie che li riguardano, non solo dovrebbero suscitare stupore, ma dovrebbero essere per noi una testimonianza, assicurandoci della verità delle Scritture. E quando si realizzeranno le altre profezie sulla loro conversione a Cristo, l'insieme sarà un segno e una meraviglia per tutte le nazioni della terra, e il precursore di una diffusione generale del vero cristianesimo. L'avverarsi di queste profezie sulla nazione ebraica, pronunciate più di tremila anni fa, dimostra che Mosè ha parlato per mezzo dello Spirito di Dio, il quale non solo prevede la rovina dei peccatori, ma li avverte affinché la prevengano con un vero e tempestivo pentimento, altrimenti rimarranno senza scuse. Ringraziamo il fatto che Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, facendosi maledizione per noi e portando nella sua persona tutta la punizione che i nostri peccati meritano e che altrimenti avremmo dovuto sopportare per sempre. A questo Rifugio e a questa salvezza fuggano i peccatori; i credenti si rallegrino e servano il loro Dio riconciliato con gioia di cuore, per l'abbondanza delle sue benedizioni spirituali.

Riferimenti incrociati:

Deuteronomio 28:62

De 4:27; Lev 26:22; 2Re 13:7; 24:14; Ne 7:4; Is 1:9; 24:6; Ger 42:2; 52:28-30; Mar 13:20; Rom 9:27-29
De 10:22; Ne 9:23; Rom 9:27

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